Una chiacchierata tra appassionati e produttori di vino, moderati dai curatori e collaboratori della guida Slow Wine 2021 sulla produzione vitivinicola del Friuli Venezia Giulia e Slovenia.
Nonostante la recente e profonda trasformazione del tessuto produttivo friulano, generata dalla distesa di glera, atta a diventare Prosecco, che ha invaso le campagne del basso Friuli, il fulcro commerciale della regione è ancorato alla produzione di vini bianchi fermi, che hanno certamente accusato il momento di stasi del mercato nazionale e internazionale. Il rallentamento forzato delle vendite ha portato i produttori friulani a ritardare, causa giacenze consistenti in cantina, l’imbottigliamento delle nuove annate, e questo ha fatto senza dubbio bene a vini che hanno bisogno di tempo per esprimere tutte le loro qualità. Le stesse considerazioni valgono per i territori e i produttori di vino della Primorska, dal 2017 parte integrante della guida Slow Wine. Continua, lenta ma inarrestabile, l’ascesa degli “orange wines”, cioè i bianchi macerati.
Slow Wine è la guida più completa al vino italiano che seleziona le cantine slow e le migliori bottiglie del panorama enologico nazionale. Questa edizione è figlia di un anno eccezionale. Tante sono le novità, che riguardano sia i contenuti, sia gli strumenti con cui è stata realizzata. Il racconto dei vini è stato profondamente rivisto, per consentire ai lettori, con ancor maggior chiarezza, di comprendere quali siano le bottiglie segnalate e quali abbiano ottenuto il riconoscimento di Vino quotidiano o di Vino slow, grazie a un progetto grafico rinnovato.
Gli acquirenti delle Slow Wine Box potranno partecipare con domande via chat.
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