I sistemi di consociazione sono espressione del perfetto equilibrio che naturalmente si può creare tra le piante, sviluppando sinergie e allontanando agenti patogeni.
Le combinazioni che possono essere sfruttate e che anticamente erano largamente utilizzate in quanto non era disponibile nessun input esterno sono innumerevoli. Inoltre, spesso rappresentano un elemento chiave per le comunità locali ai fini di garantirne la sicurezza alimentare. Risultano un modo efficace non solo per un approvvigionamento sicuro di alimenti freschi, ma anche per la riproduzione dei semi in situ.
Con l’arrivo dell’agricoltura intensiva, i sistemi ancestrali sono andati via via scomparendo perché non adatti a un tipo di agricoltura meccanizzata. Alcuni sono però riusciti a sopravvivere grazie all’opera delle comunità indigene che hanno continuato a trasmettere questi saperi. In questo forum facciamo un viaggio partendo dal Messico, nello specifico dal Chiapas, dove il sistema della milpa si basa su consociazioni tra fagioli, mais e zucche. Lo stesso modello lo ritroviamo a parecchi chilometri di distanza, in Sudafrica, conosciuto con il nome di three sisters, le tre sorelle. Procedendo verso nord e cambiando clima troviamo il sistema food forest, dove l’equilibrio si crea associando diversi tipi di colture insieme ad alberi da frutto e piante selvatiche.
Intervengono:
- Saskia van Oosterhout (Sudafrica), botanica, ricercatrice in agroecologia
- Daniel Wanjama (Kenya), leader del convivium Slow Food Gilgil, rete Seed Saver
- Reyna Villatoro (Messico), agricoltrice agroecologica, produttrice di tortillas e tostadas, Presidio del sistema milpa del Chiapas
- Cielo Lourdes Moshan Pérez (Messico), comunità Tsotsil, collabora con Ciserp, ong che lavora con la Mitontic Seed Bank
Modera: Dali Nolasco Cruz (Messico), coordinatrice del Presidio del peperoncino serrano di Tlaola, membro del Comitato consultivo di Terra Madre Indigenous (America Latina e Caraibi).
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